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Alessandra
Picucci è nata a Foggia nel 1963, vive attualmente ad
Alessandria. Autodidatta, comincia ad occuparsi di scultura nel 1993, dedicandosi alla creta e successivamente perfeziona la sua tecnica utilizzando altri materiali (gesso, cemento, pietra ecc.). Ha partecipato a svariate manifestazioni e mostre collettive, privilegiando come luoghi espositivi, per adesione e riconoscimento culturale e sociale, alcune associazioni. |
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Di lei e delle sue opere è stato scritto: | |
2012 “…Si
tratta della prima esposizione ad Alessandria e l’iniziativa accoglie
opere di stile variegato che sicuramente stuzzicheranno l’attenzione
di appassionati del settore e non. Si va così dalle teste modellate nella creta, alle lavorazioni del gesso e della pietra ed ancora alle varie immagini femminili sicuramente alternative rispetto ai tradizionali standard imposti dai media. Alessandra Picucci in passato è già stata apprezzata in occasione di diverse manifestazioni e mostre collettive. |
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2003,
La Nazione:" Le opere propongono immagini
femminili alternative allo stereotipo imposto dai media, ricercando emozione
e verità piuttosto che asettica perfezione". |
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2001:"
non offre figure o immagini "belle" e riposanti, ma costringe
a fermarti e interrogarti oltre la rassicurazione del già visto
" la femminilità" meno trionfante, non levigata. Senza
tanti proclami Picucci infrange così il totem e tabù della
nostra società dello spettacolo, che non ammette altre rappresentazioni
della donna, che non siano giovani e sorridenti, toniche e sinuose".
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1998,
il Tirreno:"
Teste modellate nella creta, sospese
fra rabbia e disperazione, ricordano il volto di certi dannati dipinti
da Bosch. Dalle figure di uno degli artisti più bizzarri del xv°
secolo si staccano, inevitabilmente, per assumere contorni e connotati
propri. Non sono ometti spuntati fuori dagli inferi nel giorno del giudizio universale, ma sculture uscite dalle mani di Alessandra Picucci." |
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1996: " ha sviluppato una "cifra" personale che si estrinseca stilisticamente in una tensione dialettica tra forme neoclassiche, tendenzialmente levigate ed una sensibilità artistica tutta contemporanea nella maniera di modellare la creta e tematicamente nella scelta di soggetti che esprimono, nelle cose più significative, uno stesso malessere ed una stessa sofferenza per la propria condizione umana ". |